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22 Agosto 2020

Innovazione, brevetti e manodopera qualificata: così l’Italia resta leader nella tecnologia del ciclismo

Viene fatta a Treviso la sella top di Specialized in carbonio e modellata in 3D; per la prima volta il marchio americano affida la produzione di una sella a un brand esterno. Businaro: “Qualità e manodopera qualificata sono il valore del futuro.”

Il nostro Paese è sempre stato un riferimento nel settore delle bici da corsa. Anche se da anni il grosso della produzione si è spostato nel sud est asiatico, ci sono casi positivi in cui l’innovazione e la qualità del made in Italy fanno sì che produzione, e soprattutto occupazione, possano restare in Italia.

L’ultimo esempio arriva in questi giorni: l’oggetto del desiderio tra gli appassionati è la S-Works Power Mirror, una nuovissima sella presentata dal brand americano Specialized. La sella utilizza una base in carbonio ultraleggera integrata a un cuscinetto in lattice stampato in 3D, in grado di assecondare perfettamente il corpo umano.

Questa sella è il frutto di una progettazione coordinata tra Stati Uniti e Italia. Già dal 2014 Specialized per i suoi modelli top di gamma in carbonio si affida infatti a Novation Tech, azienda di Treviso specializzata nella lavorazione di questo materiale, non solo per biciclette (qui nascono anche molti dei sedili che si possono trovare su Ferrari, Lamborghini, McLaren e altri marchi del mondo dell’automotive).

Quest’ultimo modello di Specialized ha richiesto un anno di co-progettazione e test tra Specialized, Carbon (la startup che ha progettato la parte in lattice stampata in 3D) e Novation Tech, per realizzare un prototipo che riuscisse a far combaciare perfettamente la parte in fibra di carbonio da Novation Tech e quella in polimeri espansi realizzata da Carbon. Novation Tech ha brevettato una tecnica per sovra-iniettare la plastica nel carbonio senza incollarla, e ha formato i suoi operai per stampare e assemblare a regola d’arte.

Se il prototipo è stato complesso, anche la realizzazione concreta lo è, per questo Specialized ha deciso di affidare a Novation Tech tutta la costruzione. Soddisfatto l’Amministratore Delegato dell’azienda trevigiana, Luca Businaro: “È la prima volta che Specialized crea una sella finita fuori dai suoi stabilimenti in Asia e non è certo un caso che sia venuta da noi, perché è un Gruppo che cerca l’estrema qualità. Questo modello è la prova che ancora di più rispetto al passato ha senso investire in tecnologie innovative e manodopera qualificata. Una manodopera formata internamente è il valore che può fare la differenza: vale per il nostro reparto di R&S che sforna brevetti sempre nuovi, e vale per tutti i reparti produttivi. “

Il nuovo modello è stato lanciato sul mercato durante il lockdown, e l’azienda sta lavorando per il primo lancio di diverse migliaia di pezzi che saranno poi consegnati, direttamente da Novation, nelle sedi Specialized di tutto il mondo.