Quando mi hanno detto che in ufficio sarebbe arrivato un cabinato (uno vero, eh, tipo anni Ottanta super colorato) pieno zeppo di videogiochi divertentissimi non potevo crederci perché:
1. Complimenti vivissimi a chi l’avrebbe portato in cima alle scale.
2. Sono un dannato nostalgico, ho sempre desiderato un cabinato in casa (credo che realizzare questo articolo fosse scritto nel mio destino).
3. Dai, ma veramente un cabinato in ufficio?
Ad ogni modo, che figata.
Staccata e riattaccata la spina (con l’elettronica vintage, e non solo, ogni tanto va così), le pause pranzo acquistano un sapore diverso, sicuramente più buono della pasta riscaldata al microonde nel cucinino affianco.
Il nostro lavoro ci rispecchia, è in continuo movimento, in action ci piace dire da queste parti. All’occorrenza, staccare (e riattaccare) la spina diventa il nostro “bandus” dalle incombenze, un modo per rendere il Pastificio un laboratorio di comunicazione a misura di persona… dove (storia vera) è più facile mandarsi a quel paese per una partita rifiutata a Metal Slug che al lavoro davanti a un computer.
Qualcuno lo chiamerebbe “Cazzeggio creativo”… Come sempre ti ringrazio, Max Allegri, definizione migliore non avrei potuto trovarla.
Mattia 🙂