Dopo quasi tre anni, ebbene sì, lo posso svelare: la povera Social Media Manager di Ideeuropee additata da Facebook per aver tentato di promuovere un contenuto veicolante terribili volgarità e offese… ero proprio io.
Peccato che si trattasse semplicemente di un post promozionale creato per una concessionaria di storici brand tedeschi, un’azienda esempio di serietà e professionalità che dal 1952 porta il nome di una famiglia storica di Treviso, e con la quale abbiamo lavorato per diverso tempo con orgoglio.
Se ci si chiama “Negro Automobili”, quindi, impossibile non incappare nei filtri anti-razzismo di Faccialibro, che concedono spazi poco lusinghieri ai più svariati attacchi offensivi ma leggono questo termine come un epiteto discriminatorio, e non come invece il legittimo nome di una società.
Un vero e proprio paradosso, ripreso anche da Massimo Gramellini in prima pagina sul Corriere della Sera.
In effetti non era nemmeno la prima volta che ci imbattevamo come Ideeuropee nei filtri di Facebook. Pochi mesi prima avevamo abbinato uno dei nostri clienti alla celebre scultura del Canova “Amore e Psiche“, ma anche in quel caso l’immagine era stata censurata. “Contiene un’immagine che mostra eccessivamente il corpo o presenta contenuti allusivi. L’inserzione non è stata approvata“.
Non vi dico che smacco per me che rifuggo da sempre exploit, invettive, sproloqui e i classici atteggiamenti da leoni da tastiera (che qui la mia amica e collega Nelly racconta egregiamente): proprio tu, Mark, mi deludi e condanni così?
Per fortuna, l’analisi manuale mi ha un po’ riabilitata agli occhi del mondo, la sponsorizzata è infine partita, e tutto è bene quel che finisce bene.
Con in più anche una piccola soddisfazione personale: eccoci qui…su Commenti Memorabili!
Lia