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03 Dicembre 2021

Portfolio stampati

Ha ancora senso stampare? È una domanda che ci siamo fatti molto spesso negli ultimi anni complice la nostra propensione a comunicare e lavorare con mezzi digitali come il web e i social.

Piccolo spoiler: la risposta è si!

 

I 5 sensi della stampa

Stampare ha senso, anzi ne ha almeno 5 come direbbe il nostro Manuel.

 

1.   La stampa è un elemento di comunicazione

Partiamo con il dire che possiamo tranquillamente considerare la stampa come un vero e proprio elemento di comunicazione multi sensoriale. Particolari lavorazioni possono essere colte non solo guardandole ma anche toccandole o annusandole.

Recentemente abbiamo realizzato l’immagine coordinata per Aedifico, una nuova azienda che opera nel settore dell’edilizia. In questo lavoro la stampa ha fatto indubbiamente la differenza sulla resa finale del progetto. La carta riciclata dagli scarti di lavorazione del cuoio e il punzone a secco ci hanno permesso di creare un biglietto da visita, una carta intestata e delle buste da lettera con il marchio dell’azienda in rilievo, particolarità che donano artigianalità e cura del dettaglio che si colgono appieno guardando ma soprattutto toccando con mano i materiali.

 

2.   La stampa crea un contesto

La stampa ci aiuta a far passare un’idea in maniera più diretta richiamando nella mente del fruitore dei ricordi particolari associati a forme, colori, sensazioni. È questo il caso dell’omaggio natalizio 2020 del Pastificio, un packaging che aveva una doppia funzione e un doppio nome: contenere la pasta fresca e diventare il tabellone del primo gioco dell’oca trevigiano, da qui i nomi “Pasta di Treviso” e “GiOca trevisana”.

Le particolarità che identificano questo lavoro sono la sua forma triangolare (che ricorda un grande Toblerone), la laminazione dorata sulle illustrazioni e sui titoli e la carta color amarena. In questo caso la stampa ci ha permesso attraverso le tinte rosse del pack e le luci riflesse dalla lamina dorata, di creare un’atmosfera natalizia, conosciuta e intima.

 

3.   La stampa è eleganza

La laminazione dorata può ricordare il Natale ma anche il lusso e l’eleganza, è il caso di impREsa Luxury, agenzia immobiliare trevigiana. In questo caso abbiamo realizzato un prodotto editoriale composto da una carta bianchissima e porosa al tatto, una rilegatura con filo a vista nero e una laminazione dorata sul logo in copertina. Gli interni sono mettono in risalto le fotografie brillantissime e le calligrafie che introducono ogni immobile.

 

La particolarità di questo progetto è la sensazione che restituisce a chi lo sfoglia, tutti i particolari vengono colti e condensati in una percezione fisica dell’intero lavoro impossibile da descrivere a parole.

 

4.   La stampa spiazza

Una delle massime espressioni della libertà è la stampa. Se questa si unisce all’arte e al teatro può spiazzare, incuriosire ed emozionare.

Teatro da mangiare, teatro da bere è stata una rassegna teatrale “on the road” di Tema Cultura per la quale abbiamo realizzato uno dei manifesti più pazzi che abbiamo fatto finora.

Immaginatevi delle illustrazioni ottocentesche raffiguranti bambini che galoppano un tacchino, putti che bevono da una coppa Martini dello champagne, fulmini e saette viola, tutte stampate su degli specchi appesi in giro per la città. Ok, non erano proprio specchi, erano dei fogli di carta specchiata, particolarissima.

La cosa fondamentale è che attiravano l’attenzione, incuriosivano, ti facevano dire “ma cos’è sta cosa?”. Insomma, diciamo che per un motivo o per l’altro si facevano sicuramente notare!

 

5.   La stampa è viva

Toccare con mano qualcosa a cui abbiamo pensato, lavorato e per cui abbiamo perso ore di sonno preziose è una sensazione impagabile. Poter annusare la carta, toccare una lamina, guardare le trame di questi meravigliosi materiali vuol dire dare valore ai nostri progetti, trasmettere delle emozioni e, sopratutto, far vivere il progetto.